lunedì 20 gennaio 2014

L.A., Caso V, Anomalia Lunare V

Ricerca a cura di: Vaudano Luca (click on the name to go into Luca's Facebook page)

(any information published on this blog may be put on other websites only after obtaining permission from the author of the following research)
(qualsiasi informazione pubblicata su questo blog può essere trascritta su un altro indirizzo internet solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione dell'autore della ricerca)

-
Caso V – Anomalia Lunare V
-
La seguente anomalia è osservabile accedendo alla foto “2114_H3”1-Link, 2-Link scattata dalla sonda Lunar Orbiter 2 nel 1966. Le coordinate di riferimento sono le seguenti:

Top Left:                    Lat 0.9201                  Lon -0.9995
Bottom Right:                        Lat 0.408                    Lon -1.2558

Di seguito viene proposto il frame “h3” numero 114 scattato dalla sonda Lunar Orbiter 2. Nella foto sono osservabili diversi crateri di una regione pianeggiante della Luna; l’anomalia di cui parleremo in questo caso è osservabile nella parte superiore destra del Frame 114 (si veda la Figura 01). 

Figura 011-Link, 2-Link

Nelle foto successive possiamo vedere l’anomalia con un ingrandimento in grado di fornirci una visuale più dettagliata, ed è grazie a questa visuale che potremmo fare alcune osservazioni.

Figura 02 1-Link, 2-Link

Figura 02 1-Link, 2-Link

Osservazioni
Esaminando le foto e i suoi dettagli si possono sottolineare alcune particolarità legate alla formazione d’interesse:
         Nell'analisi della foto è possibile arrivare alla conclusione che non si tratti di un elemento risultante dal un malfunzionamento dell'apparato fotografico della sonda Lunar Orbiter 2: si esclude cioè che possa trattarsi di impurità, macchie o sbavature che possono aver alterato il fotogramma durante lo scatto, sono infatti chiaramente visibili intorno all'anomalia delle chiare linee d'ombra che ne confermano la presenza fisica sul terreno. Ciò che si trova all'interno del cratere è quindi sicuramente un oggetto o un insieme di oggetti solidi.
·         E’ inoltre chiaramente visibile come la risoluzione a cui è stata ripresa l’anomalia combaci perfettamente con la risoluzione della fotografia, la messa a fuoco infatti riprende tutti i dettagli con la stessa risoluzione (si veda l’esempio nella prossima immagine). Questa osservazione può darci un’ulteriore prova del fatto che ciò che stiamo osservando risulta realmente collocato al’ interno del cratere in primo piano nelle immagini.


·            Per quanto riguarda la configurazione strutturale della formazione, tutta l’area presenta una forma anomala rispetto alle rocce o ai sedimenti di rocce Lunari dell’ambiente circostante; per essere più chiare sembra che le rocce, o presunte tali, seguano uno schema geometrico che ne stabilisca la collocazione sul fondo del cratere. Entrando più nel dettaglio si evidenziano: una parte centrale, posizionata nel centro esatto del cratere, caratterizzata da un corpo fisico compatto, di forma vagamente rettangolare e due estremità ad esso collegate che corrono diagonalmente sia a destra che a sinistra seguendo le pareti del cratere;
·     Osservando meglio si osserva come la parte destra (rispetto al nostro punto d’osservazione) subisca l’influsso dell’ombra presente nella parte interna del cratere, rimanendo leggermente offuscata dalla sua ombra, tralasciando comunque intravedere la sua forma.
·        Alcuni dettagli aggiuntivi li possiamo riscontrare al'interno della parte superiore del cratere:  sono infatti visibili due protuberanze allungate collegate alle due precedenti. Queste ultime parti dell’anomalia sono meno chiare di quelle precedenti, tuttavia ingrandendo il più possibile è possibile notare due sezioni diagonali che si uniscono nella parete superiore del cratere (rispetto al nostro punto d’osservazione), rimanendo perpendicolari al corpo centrale della struttura.
·              Purtroppo i pochi dati in nostro possesso non ci permettono di stabilire la dimensione precisa dell'oggetto ne la dimensione del cratere in cui l’anomalia risulta collocata, tuttavia vista la forma e le dimensioni della “struttura” dell’oggetto, in relazione alla grandezza del cratere, che non sembra essere di piccole dimensioni, potremmo ipotizzare che l’oggetto o l’insieme di oggetti al’interno del cratere siano troppo grandi per essere meteoriti caduti sulla superficie Lunare, in quanto se così fosse la dimensione del cratere da impatto dovrebbe essere maggiore di quella effettivamente osservabile.

Figura 05

Ipotesi
Escludendo che si possa trattare di un corpo estraneo impattato con il suolo Lunare, viste le ridotte dimensioni del cratere in relazione alla dimensione dell'oggetto o dei più oggetti, ed escludendo che si tratti di impurità o macchie fotografiche viste le ombre e la risoluzione dell’oggetto al’interno del cratere,
le ipotesi che rimangono in gioco, secondo chi scrive, sono quattro:
Prima ipotesi: potrebbe trattarsi di una formazione di rocce dalla forma anomala, e dalla disposizione insolita.
Seconda ipotesi: potremmo trovarci di fronte a formazioni di magma solidificato affiorato in superficie a seguito di scosse telluriche sotterranee; quindi si annovera tra le ipotesi un’altra possibile origine naturale.
Terza ipotesi: si considera la possibilità che si tratti di un oggetto artificiale, la cui origine non è riconducibile ne all'azione umana, essendo la foto stata scattata nel 1966; potrebbe cioè trattarsi di un avamposto o un'installazione di origine ignota.
Quarta ipotesi: l’ultima ipotesi considera la possibilità che si tratti di un oggetto volante che, attratto dal campo gravitazionale della Luna, sia impattato con il suolo Lunare dopo aver inspiegabilmente frenato la sua caduta verso il nostro satellite; se questa ipotesi fosse verificata si spiegherebbe la ridotta dimensione del cratere in relazione alle dimensione dell’oggetto o dell’insieme di oggetti.

Conclusioni
L'opinione di chi scrive è che l'origine dell'oggetto, per le sue caratteristiche, è difficilmente attribuibile a fenomeni di origine naturale come depositi di magma; ritengo tuttavia valide tutte le ipotesi anche se non completamente verificabili. La ridotta risoluzione della foto non permette affermazioni più specifiche o indagini più approfondite, il caso rimane comunque degno di nota e di approfondimenti.

Figura 06 1-Link, 2-Link

Sitografia
1 Sito Internet: “SSERVI: Solar System Exploration Research Virtual Institute”, fotografia: “2114_H3”, accessibile su http://sservi.nasa.gov/LOIRP/loirp_gallery/index-21081.php.html, ultimo accesso gennaio 2014.

2 Sito Internet: “Moon Views, Official website of the Lunar Orbiter Image Recovery Project (LOIRP)”, fotografia: “2114_H3”, accessibile su http://www.moonviews.com/2010/05/lunar-orbiter-2-subframe-2114-h3.html, ultimo accesso gennaio 2014.


Nessun commento:

Posta un commento