sabato 22 febbraio 2014

L. A., Caso VI, Strutture Multiple

Ricerca a cura di: Vaudano Luca (click on the name to go into Luca's Facebook page)

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Caso VI, Strutture Multiple
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Le seguenti anomalie sono osservabili accedendo alle foto della sonda Lunar Orbiter 1; “Lunar Orbiter 1 Frame 102” dettagli H1, H2, H3, scattate nel 1966; i link per accedere alle suddette immagini sono i seguenti:
1-Link (qui è possibile osservare la foto ad alta risoluzione con qualità migliorata, più una dettagliata carrellata di informazioni storiche e fotografie relative a questo Frame); altri link utili a questa immagine li potrete trovate di seguito: 2-Link, 3-Link, 4-Link, 5-Link.
Di seguito possiamo vedere alcune immagini relative a questo Frame:

Frame 1102_h2, 1-Link

Presentazione del Fame 1102_h2 in sala stampa1-Link

I dati e le coordinate di riferimento per questa immagine sono le seguenti:
Date/Time (UT): 1966-08-23 T 16:36:23
Distance/Range (km): 1476
Central Latitude/Longitude (deg): -14.68/104.34
Orbit(s): N/A

(Lunar Orbiter 1 new of the Moon and crescent Earth. This is the first good image of the Earth taken from the vicinity of the Moon, 380,000 km away. The Earth sunset terminator runs through Odessa, Istanbul, and slightly west of Capetown. The center of the lunar surface corresponds to the location of the crater Pasteur, just on the eastern farside at 10 S,105 E, but the high sun angle makes it hard to see the craters. The horizon covers about 550 km, and north is to the right in this west facing image). (Lunar Orbiter 1, frame 102; H1, H2, and H3).

 Di seguito viene proposto un ritaglio del Frame che cercheremo di analizzare in questa sezione. Nella foto sono osservabili diversi crateri in una regione pianeggiante della Luna; le anomalie di cui parleremo in questo caso sono osservabili nella parte superiore destra del Frame evidenziati in rosso (si veda la Figura 01 di seguito proposta).

Figura 01 1-Link2-Link

 Nelle foto successive possiamo vedere tutte le anomalie con il massimo ingrandimento utile a fornirci una visuale più dettagliata.

Figura 02 1-Link2-Link


Figura 03 1-Link2-Link

Figura 03 1-Link2-Link

Osservazioni
Per agevolare lo studio delle quattro anomalie scoperte divideremo le osservazioni in due parti, nella prima analizzeremo le tre anomalie nei pressi del cratere (Figura 02), nella seconda cercheremo di studiare la formazione anomala osservabile lungo l'orizzonte Lunare (Figura 03).
PARTE 1 (Figura 02): Nell'analisi della foto è possibile arrivare alla conclusione che non si tratti di elementi dal un malfunzionamento dell'apparato fotografico della sonda Lunar Orbiter 1; si esclude cioè che possa trattarsi di impurità, macchie o sbavature che possono aver alterato il fotogramma durante lo scatto, è infatti chiaramente osservabile come all'aumentare dell'ingrandimento aumentino i dettagli delle formazioni prese in esame. Queste ultime inoltre risultano avere le stesse caratteristiche di luminosità e risoluzione dell'ambiente circostante, sembrano in poche parole, perfettamente integrate con l'ambiente circostante (per quanto riguarda la risoluzione).
Ciò che colpisce maggiormente risulta essere soprattutto la forma e le caratteristiche fisiche che le anomalie possiedono, tutte le anomalie risultano essere completamente differenti rispetto alla geografia circostante; risulta chiaro già da una prima occhiata come le tre formazioni siano anche le uniche nel paesaggio, ciò può far ritenere che nonostante le tre anomalie si trovino realmente sul terreno potrebbero non appartenere alla categoria delle formazioni rocciose, in quanto troppo dissimili dalla geografia dell'ambiente in cui si trovano. Si nota inoltre come l'anomalia numero 2 (si veda l'immagine in basso) possieda, oltre a un colorazione molto chiara,una particolare forma con caratteristiche geometriche molto singolari per una formazione di origine naturale.
Purtroppo i pochi dati in nostro possesso non ci permettono di stabilire la dimensione precisa dei vari oggetti ne la dimensione del cratere in cui le anomalie sono state riprese, tuttavia vista la forma e le dimensioni della “struttura” delle varie anomalie, in relazione alla grandezza del cratere, che non sembra essere di piccole dimensioni, potremmo ipotizzare che possiedano notevoli dimensioni.

Figura 04 1-Link2-Link


PARTE 2 (Figura 03): Ciò che possiamo vedere nell'anomalia numero 4 presente nel frame numero 102 risulta essere facilmente comprensibile soprattutto grazie alla presenza dell'orizzonte Lunare che ne delinea in maniera chiara le caratteristiche.
Ciò che risulta di estremo interesse a parer mio è la particolare forma che assume l'anomalia in esame; in base a quanto osservabile nell'ingrandimento proposto in basso si può notare una formazione di tipo piramidale, con una base ampia che parte dal terreno, culminando con una punta ben definita e simmetrica. Risulta anche osservabile come la formazione piramidale sembri collocata su una specie di ripiano piatto, regolare e di forma circolare, osservabile se si aumenta il contrasto della fotografia; è anche presente una sorta di linea bianca che parte a fianco della sezione destra della formazione, tuttavia questa “linea”, vista l'inclinazione rispetto al terreno potrebbe facilmente essere un segno di registrazione usato dalla fotocamera del Lunar Orbiter 1 durante lo scatto.

Figura 05 1-Link2-Link

Ipotesi
Escludendo che si tratti di impurità o macchie fotografiche, viste le ombre e la risoluzione dell’oggetto rispetto alla risoluzione del Frame 102, le ipotesi utili a spiegare ciò che stiamo osservando, secondo chi scrive, sono due:
Prima ipotesi: per quanto riguarda le quattro anomalie potrebbero trattarsi di una o più formazioni di rocce dalla forma anomala, o in alternativi di residui meteorici impattati con il suolo Lunare;
seconda ipotesi: si considera la possibilità che si tratti di oggetti artificiali, la cui origine non è riconducibile all'azione umana recente, essendo la foto stata scattata nel 1966; potrebbe cioè trattarsi di avamposti multipli di origine ignota.

Conclusioni
 L'opinione di chi scrive è che l'origine dei fenomeni osservato nel seguente caso, per le loro caratteristiche strutturali, la loro presumibile dimensione e posizione, è difficilmente attribuibile a fenomeni di origine naturale come depositi di magma, residui di impatto di meteoriti o altri fenomeni di origine naturale conosciuti. La ridotta risoluzione della foto non permette affermazioni più specifiche o indagini più approfondite, il caso rimane comunque degno di nota e di approfondimenti.


Figura 02 1-Link2-Link

Figura 03 1-Link, 2-Link

Sitografia
1 Sito Internet: “SSERVI: Solar System Exploration Research Virtual Institute”, fotografia: “1102_h2”, accessibile su http://sservi.nasa.gov/LOIRP/loirp_gallery/index-3647.php.html, ultimo accesso febbraio 2014;
2 Sito Internet: “Moon Views, Official website of the Lunar Orbiter Image Recovery Project (LOIRP)”, fotografia: “1102_h2”, accessibile su http://www.moonviews.com/lunar-orbiter-1-i-or-a/, ultimo accesso febbreio 2014.

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