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Caso
VI, Strutture Multiple
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Le seguenti anomalie sono osservabili accedendo alle foto della sonda Lunar Orbiter 1; “Lunar
Orbiter 1 Frame 102” dettagli H1, H2, H3, scattate nel 1966; i link per accedere alle suddette immagini sono
i seguenti:
1-Link
(qui è possibile osservare la foto ad alta risoluzione con qualità
migliorata, più una dettagliata carrellata di informazioni storiche
e fotografie relative a questo Frame); altri
link utili a questa immagine li potrete trovate di
seguito: 2-Link,
3-Link,
4-Link,
5-Link.
Di seguito possiamo vedere alcune immagini relative a questo Frame:
Frame 1102_h2, 1-Link
Presentazione del Fame 1102_h2 in sala stampa, 1-Link
I
dati e le coordinate di riferimento per questa immagine sono le
seguenti:
Date/Time
(UT): 1966-08-23 T 16:36:23
Distance/Range (km): 1476
Central Latitude/Longitude (deg): -14.68/104.34
Orbit(s): N/A
Distance/Range (km): 1476
Central Latitude/Longitude (deg): -14.68/104.34
Orbit(s): N/A
(Lunar
Orbiter 1 new of the Moon and crescent Earth. This is the first good
image of the Earth taken from the vicinity of the Moon, 380,000 km
away. The Earth sunset terminator runs through Odessa, Istanbul, and
slightly west of Capetown. The center of the lunar surface
corresponds to the location of the crater Pasteur, just on the
eastern farside at 10 S,105 E, but the high sun angle makes it hard
to see the craters. The horizon covers about 550 km, and north is to
the right in this west facing image). (Lunar Orbiter 1, frame 102;
H1, H2, and H3).
Di
seguito viene proposto un ritaglio del Frame che cercheremo di
analizzare in questa sezione. Nella foto sono osservabili diversi
crateri in una regione pianeggiante della Luna; le anomalie di cui
parleremo in questo caso sono osservabili nella parte superiore
destra del Frame evidenziati in rosso (si veda la Figura 01 di seguito proposta).
Nelle
foto successive possiamo vedere tutte le anomalie con il massimo
ingrandimento utile a fornirci una visuale più dettagliata.
Osservazioni
Per
agevolare lo studio delle quattro anomalie scoperte divideremo le
osservazioni in due parti, nella prima analizzeremo le tre anomalie
nei pressi del cratere (Figura 02), nella seconda cercheremo di
studiare la formazione anomala osservabile lungo l'orizzonte Lunare
(Figura 03).
PARTE
1 (Figura 02): Nell'analisi della
foto è possibile arrivare alla conclusione che non si tratti di
elementi dal un malfunzionamento dell'apparato fotografico della
sonda Lunar Orbiter 1; si esclude cioè che possa trattarsi di
impurità, macchie o sbavature che possono aver alterato il
fotogramma durante lo scatto, è infatti chiaramente osservabile come
all'aumentare dell'ingrandimento aumentino i dettagli delle
formazioni prese in esame. Queste ultime inoltre risultano avere le
stesse caratteristiche di luminosità e risoluzione dell'ambiente
circostante, sembrano in poche parole, perfettamente integrate con
l'ambiente circostante (per quanto riguarda la risoluzione).
Ciò
che colpisce maggiormente risulta essere soprattutto la forma e le
caratteristiche fisiche che le anomalie possiedono, tutte le anomalie
risultano essere completamente differenti rispetto alla geografia
circostante; risulta chiaro già da una prima occhiata come le tre
formazioni siano anche le uniche nel paesaggio, ciò può far
ritenere che nonostante le tre anomalie si trovino realmente sul
terreno potrebbero non appartenere alla categoria delle formazioni
rocciose, in quanto troppo dissimili dalla geografia dell'ambiente in
cui si trovano. Si nota inoltre come l'anomalia numero 2 (si veda
l'immagine in basso) possieda, oltre a un colorazione molto
chiara,una particolare forma con caratteristiche geometriche molto
singolari per una formazione di origine naturale.
Purtroppo
i pochi dati in nostro possesso non ci permettono di stabilire la
dimensione precisa dei vari oggetti ne la dimensione del cratere in
cui le anomalie sono state riprese, tuttavia vista la forma e le
dimensioni della “struttura” delle varie anomalie, in relazione
alla grandezza del cratere, che non sembra essere di piccole
dimensioni, potremmo ipotizzare che possiedano notevoli dimensioni.
PARTE
2 (Figura 03): Ciò che possiamo vedere nell'anomalia numero 4
presente nel frame numero 102 risulta essere facilmente comprensibile
soprattutto grazie alla presenza dell'orizzonte Lunare che ne delinea
in maniera chiara le caratteristiche.
Ciò
che risulta di estremo interesse a parer mio è la particolare forma
che assume l'anomalia in esame; in base a quanto osservabile
nell'ingrandimento proposto in basso si può notare una formazione di
tipo piramidale, con una base ampia che parte dal terreno, culminando
con una punta ben definita e simmetrica. Risulta anche osservabile
come la formazione piramidale sembri collocata su una specie di
ripiano piatto, regolare e di forma circolare, osservabile se si
aumenta il contrasto della fotografia; è anche presente una sorta di
linea bianca che parte a fianco della sezione destra della
formazione, tuttavia questa “linea”, vista l'inclinazione
rispetto al terreno potrebbe facilmente essere un segno di
registrazione usato dalla fotocamera del Lunar Orbiter 1 durante lo
scatto.
Ipotesi
Escludendo
che si tratti di impurità o macchie fotografiche, viste le ombre e
la risoluzione dell’oggetto rispetto alla risoluzione del Frame
102, le ipotesi utili a spiegare ciò che stiamo osservando, secondo
chi scrive, sono due:
Prima
ipotesi: per quanto riguarda le quattro anomalie potrebbero trattarsi
di una o più formazioni di rocce dalla forma anomala, o in
alternativi di residui meteorici impattati con il suolo Lunare;
seconda
ipotesi: si considera la possibilità che si tratti di oggetti
artificiali, la cui origine non è riconducibile all'azione umana
recente, essendo la foto stata scattata nel 1966; potrebbe cioè
trattarsi di avamposti multipli di origine ignota.
Conclusioni
L'opinione
di chi scrive è che l'origine dei fenomeni osservato nel seguente
caso, per le loro caratteristiche strutturali, la loro presumibile
dimensione e posizione, è difficilmente attribuibile a fenomeni di
origine naturale come depositi di magma, residui di impatto di
meteoriti o altri fenomeni di origine naturale conosciuti. La ridotta
risoluzione della foto non permette affermazioni più specifiche o
indagini più approfondite, il caso rimane comunque degno di nota e
di approfondimenti.
Sitografia
1
Sito Internet: “SSERVI: Solar System Exploration Research Virtual
Institute”, fotografia: “1102_h2”, accessibile su
http://sservi.nasa.gov/LOIRP/loirp_gallery/index-3647.php.html,
ultimo accesso febbraio 2014;
2
Sito Internet: “Moon Views, Official website of the Lunar Orbiter
Image Recovery Project (LOIRP)”, fotografia: “1102_h2”,
accessibile su
http://www.moonviews.com/lunar-orbiter-1-i-or-a/,
ultimo accesso febbreio 2014.
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